Slide

1 – DEFINIZIONI E TIPI

Le posizioni in cui si dispongono i pattini quando, praticando lo street , si scivola sui tubi,   possono essere utilizzate per frenare in pista o sul manto stradale, dopo aver preso una opportuna rincorsa.

Molte di queste frenate , quali ad esempio l’Acid e la L nelle loro varie versioni, la Soul o anche soltanto quella a T, provengono dalla danza. Già si vedevano fare da Fred Astaire nei suoi balletti di tip-tap degli anni ’50.

Il numero di frenate possibili in questi ultimi tempi è aumentato e continua ad aumentare notevolmente, al punto che sono state inserite, come nuova disciplina, nelle gare di freestyle.

Lo scopo di questa pagina è classificare i vari tipi di frenata e spiegare l’esecuzione di quelle fondamentali che un rider deve conoscere se si vuole specializzare in questa disciplina.

Possiamo distinguere tre tipi di slide a seconda della loro modalità di esecuzione.

 2 – SLIDES DEL PRIMO TIPO

SI USANO ENTRAMBI I PATTINI, MA SI FRENA CON UNO SOLTANTO

Queste slides si realizzano appoggiando il peso del corpo su un pattino (pattino portante) e facendo scivolare l’altro (pattino frenante) sul filo esterno o interno.

Il video seguente mostra alcuni esempi.

Da questa versione base si ottengono altre versioni più difficili, sempre di una stessa slide, appoggiando il pattino portante su una sola ruota, la prima o l’ultima (versione Wheeling) o addirittura sollevando su una sola ruota anche il pattino frenante (versione two wheels).

3 – COME DA UNA SLIDE RICAVARNE ALTRE: IL PRINCIPIO DI INVERSIONE E DI DUALITA’

Tenendo presente che nel frenare si può procedere in avanti o all’indietro, il numero di slides possibili diventa elevato: posso appoggiare il peso sul pattino DX o SX sia nell’andare in avanti che all’indietro e far scivolare l’altro pattino frenante sul bordo esterno o interno!

In pratica, scelta una posizione in cui disporre i pattini per impostare una slide, si può provare a realizzarla procedendo in avanti oppure all’indietro, con il pattino frenante sul bordo interno o esterno, scegliendo come pattino portante il DX o il SX (in tal caso si parla di due versioni opposte di una stessa slide). Inoltre, appoggiando il pattino portante ed eventualmente anche quello frenante solo sulla prima o ultima ruota, si provano anche le versioni Wheeling e Two wheels.

Per creare però nuove slides a partire da quelle già note in modo rigoroso bisogna applicare due concetti matematici: il principio di inversione e quello di dualità.

INVERSIONE

Data una slide A, si ottiene la sua inversa, A-1   , invertendo i movimenti che compongono A, cioè in pratica facendo scorrere all’indietro le immagini di un video che mostra la slide di partenza A.

Esempio 1

L’inversa della Soul slide in avanti è la Soul slide all’indietro, e, allo stesso modo, l’inversa della Fast wheel è la Soul Wheeling all’indietro.

 

A= SOUL FORWARD     ↔    A-1  = SOUL BACKWARD

A= FAST WHEEL       ↔  A-1   = SOUL BACKWARD WHEELING

DUALITA

 

Le slides duali di una frenata A (indicate con ΔA), a differenza dell’inversa, sono più di una , in quanto si possono ricavare applicando una di queste tre regole:

  1. posizionare il pattino frenante sul filo opposto a quello in cui si trova nella slide A, cioè sul filo esterno se in A era sul filo interno o viceversa.
  2. nel caso in cui la slide A sia wheeling, appoggiare il pattino portante sulla coda se nell’eseguire A è sulla punta o viceversa.
  3. Invertire di 180° la posizione del pattino frenante mantenendo o cambiando filo di appoggio.

Ovviamente non è detto che l’applicazione del principio di dualità porti sempre a slides fisicamente realizzabili.

Può capitare infatti che alcune posizioni richieste da una delle tre regole precedenti (in particolare la 3) non si possano assumere con i pattini ai piedi

Esempio 2

La slide duale della Soul indietro è la Soyale in base alla regola 1) oppure la Acid all’indietro applicando la 3) se, oltre a ruotare la posizione del pattino frenante, si cambia anche il suo filo di appoggio.

A= SOUL BACKWARD ↔  ΔA1 = SOYALE

A= SOUL BACKWARD ↔ ΔA3 = ACID BACKWARD

Invece la duale della Acid all’indietro applicando la terza regola diventa la Soyale se si mantiene sempre lo stesso filo di appoggio (quello esterno).

B= ACID BACKWARD ↔  ΔB3 = SOYALE

Esempio 3

La slide duale della Soul indietro, seguendo la terza regola ma conservando lo stesso filo di appoggio (quello interno), oppure la duale dell’Acid all’indietro applicando la prima regola, danno come risultato la frenata più difficile tra tutte quelle del primo tipo che stiamo esaminando: la Ern-sui

La sua corretta esecuzione è riportata più avanti al VIDEO 27S

Esempio 4

L’inversa della frenata a T è la power slide mentre sue possibili duali sono:

  • la Mistrial applicando la regola 1)
  • la L secondo la 3) cambiando filo di appoggio (se invece si mantiene l’appoggio sul filo interno

la frenata non è fisicamente realizzabile)

A= T-SLIDE     ↔    A-1   = POWER SLIDE

A= T-SLIDE      ↔  ΔA1= MISTRIAL

A= T-SLIDE     ↔     ΔA3= L- SLIDE

NOTA: Quando si studia una slide, prima di procedere ad esaminare   quelle successive, è bene imparare tutte le versioni che tale slide consente, ovvero anche la sua opposta e tutte le sue varianti in Wheeling, arrivando a realizzarle correttamente con una discreta velocità.

Sono possibili 14 versioni diverse di una stessa slide che riporto nel seguito:

  • versione base e sua opposta, a seconda che il pattino DX siano pattino portante e quello SX frenante o viceversa (1+1=2)
  • versioni wheeling con pattino portante su prima o ultima ruota e relative versioni opposte (2+2=4)
  • versioni two wheels con pattini portante e frenante entrambi su prima o ultima ruota, oppure un pattino sulla prima e l’altro sull’ultima ruota + versioni opposte (4+4=8)

Qualche esempio, in riferimento alla T-slide, è mostrato nel video seguente.

4 – STUDIO DELLE SLIDES PIU’ CONOSCIUTE

Passiamo ora a studiare le slides fondamentali, sempre del primo tipo, esaminandole una alla volta.

 

L – SLIDE (PORNSTAR)

Inline slides - L stop (Pornstar).wmv

Per una corretta esecuzione del trick è bene piegare molto la gamba che regge il peso del corpo mantenendo il busto più eretto possibile e distanziare notevolmente il pattino frenante, che scivola a terra appoggiato sul filo esterno.

I video seguenti mostrano la realizzazione della L-slide nelle versioni Wheeling e two wheels.

SOUL SLIDE

L’esecuzione è   buona quando si riesce a procedere mantenendo i pattini a 90°. Si noti che il pattino portante su cui è appoggiato il peso del corpo è tutto inclinato sul filo esterno. Lo stesso pattino si può anche mantenere sollevato sulla prima ruota: si ottiene così una versione più difficile dello stesso trick che, se si esegue procedendo in avanti, viene detta Fast Wheel.

Come mostrato nel VIDEO 13Sa la soul backward wheeling si può impostare in tre modi differenti:

  1. Si solleva la prima ruota del pattino portante solo dopo aver iniziato già a far scivolare l’altro pattino
  2. Si solleva la prima ruota del pattino portante nello stesso istante in cui si mette di traverso il pattino frenante
  3. Si solleva il pattino portante sulla prima ruota e il pattino frenante sull’ultima, dopodichè si ruota quest’ultimo di 90° abbassandolo tutto a terra sul filo interno e facendolo scivolare
Inline Slides:Soul backward wheeling

I video seguenti mostrano l’esecuzione della Soul backward two wheels e della Fast wheel

Inline Slides: Fast wheel

ACID SLIDE

Il pattino portante deve rimanere appoggiato sul filo interno, piegando la gamba il più possibile, mentre il pattino frenante, che si porta avanti, deve scivolare sul filo esterno. Affinché questo scivolamento sia possibile, in particolare quando si esegue l’Acid in avanti, è bene che il pattino frenante si disponga inclinato sul filo esterno quando ancora è sollevato da terra e si appoggi poi al terreno il più lontano possibile dall’altro pattino.

Molto utile è provare la posizione prima ancora senza pattini.

Anche di questa frenata esistono versioni con uno o entrambi i pattini appoggiati a terra solo su una ruota.

Alcuni esempi sono mostrati nel video seguente, in riferimento all’Acid all’indietro.

ACID CROSS SLIDE

Inline slides - Acid Cross Forward 2.wmv

(in avanti con una diversa impostazione)

La gamba su cui si appoggia il peso del corpo, che è molto piegata con il pattino portante inclinato sul filo interno, viene incrociata lateralmente dall’altra gamba che invece deve essere distesa e ha il pattino frenante tutto inclinato sul filo esterno.

I video seguenti mostrano la versione dell’Acid incrociata all’indietro wheeling, ottenuta sollevando il pattino portante sulla ruota anteriore, e quella two wheels, sollevando sulla ruota anteriore o posteriore anche il pattino frenante.

Inline Slides: Acid cross backward wheeling

MISTRIAL E SOYALE SLIDES

Tanto più è piegata la gamba di appoggio quanto più è facile inclinare sul filo esterno il pattino frenante e quindi farlo scivolare.

Però non necessariamente il pattino frenante, appena tocca terra, deve essere già subito disposto a 90° rispetto al pattino portante, in quanto mettersi in questa posizione può risultare difficile se la gamba di appoggio è molto piegata.

Pertanto all’inizio il pattino frenante si può affiancare all’altro secondo un angolo acuto e cercargli la giusta inclinazione sul filo esterno affinchè il terreno non opponga più attrito: quando inizia lo scivolamento è più facile disporre i pattini a 90°.

Le versioni wheeling della Mistrial si chiamano Barrow o Royal, a seconda che, del pattino portante, si appoggi a terra l’ultima o la prima ruota, e rappresentano un esempio di slides duali in base alla regola 2).

5 – SLIDE DEL SECONDO TIPO:

SI SCIVOLA SU ENTRAMBI I PATTINI

Un altro tipo di slide si ottiene spostando parte del peso del corpo da un pattino all’altro e frenando con tutti e due. In questo caso ciascun pattino risulta sia portante che frenante, contemporaneamente o in tempi diversi.

L’esempio più semplice di questo secondo tipo di frenata è la derapata (parallel) in cui inizialmente il pattino portante è quello esterno che, quando inizia a scivolare, diventa frenante ma nella fase finale anche il pattino interno scivola insieme all’esterno caricandosi parte del peso del corpo.

Anche per questo secondo tipo di frenata esistono le versioni wheeling e two wheels, ovviamente molto più difficili in quanto una sola ruota di uno o entrambi i pattini deve reggere parte del peso del corpo e nello stesso tempo scivolare per realizzare la frenata.

I prossimi video mostrano la derapata e la Heel Heel Eagle slide.

Quest’ultima consiste nel piegarsi leggermente in avanti a piedi uniti dopodichè sollevare i pattini sull’ultima ruota e aprirli sempre di più in papera fino a fermarsi. La difficoltà di esecuzione di questo trick risulta evidente: entrambi i pattini, rimanendo appoggiati a terra su una sola ruota, devono reggere il peso del corpo e contemporaneamente scivolare per fermarsi.

Dalla Heel Heel Eagle slide, volendo applicare la seconda regola del principio di dualità valido per le slides del primo tipo e considerando l’antipapera come figura duale della papera, si ottiene una slide molto suggestiva e difficile.

Il suo nome è V toe toe nel linguaggio tecnico internazionale, ma sarebbe più corretto chiamarla toe toe antieagle in modo da far capire subito di quale trick si tratta da una semplice lettura del termine.

In pratica, procedendo a piedi uniti, a un certo punto si sollevano i pattini sulle punte e si allontanano aprendoli gradualmente. Così, frenando su entrambe le prime ruote disposte leggermente di traverso sul filo esterno (o interno, a seconda che si stia realizzando la slide andando in avanti o all’indietro), si rallenta fino a fermarsi in antipapera.

Le slides del secondo tipo più significative sono:

  • Parallel semplice e incrociata
  • Magic
  • Unity
  • Savannah

Il video 27, tratto dal sito http://rekil.ru , mostra la corretta esecuzione di queste slides realizzata da Rekill, un pattinatore freestyler russo di grande valore.

In particolare le Unity e Savannah si ottengono, rispettivamente, dall’Acid in avanti semplice e incrociato, ruotando il pattino portante in posizione parallela al pattino frenante e distribuendo uniformemente il peso del corpo su entrambi i pattini

Il video riporta anche la Ern-Sui, frenata più difficile tra quelle del primo tipo, e le FAST e BACK slide, frenate del terzo tipo di cui parleremo tra poco.

6 – SLIDE DEL TERZO TIPO:

SI UTILIZZA SOLTANTO UN PATTINO

Esiste infine un terzo tipo di slide, ancor più difficile del precedente: fermarsi appoggiando a terra un solo pattino che quindi assume sia il ruolo di pattino portante che frenante. Per ora esistono solo due slides di questo tipo, chiamate BACK SLIDE e FAST SLIDE.

Si ottengono dalla derapata caricando per tutta l’esecuzione della frenata il peso del corpo su un solo pattino che deve anche scivolare mettendosi di traverso, mentre l’altro pattino si solleva: la BACK si realizza sul pattino interno alla curva, la FAST su quello esterno.

Imparare la FAST, se già si conosce la derapata, è abbastanza semplice in quanto si è già abituati a caricare tutto il peso del corpo sul pattino esterno alla curva, mentre la BACK risulta più difficile dovendo spostare il peso del corpo sul pattino interno. Comunque il metodo più semplice per impararle entrambe consiste nell’impostare la Savannah o la Unity e staccare una gamba da terra.

Anche per questo tipo di slide esistono le versioni wheeling, che al momento rappresentano le frenate in assoluto più difficili da imparare in quanto consistono nel sollevarsi sulla prima o ultima ruota di un solo pattino e scivolare disponendosi di traverso fino a fermarsi in quella posizione.

7 – LE FRENATE NELLO STYLE

Le frenate del primo tipo possono diventare passi di Style tra i conetti.

Bisogna però prima imparare a realizzare una stessa frenata da ambo le parti, cioè di ogni slide imparare anche la sua opposta.

Così poi si può ripetere una stessa slide tra i coni alternandola dai due lati.

I video seguenti riportano l’alternanza delle Acid all’indietro con le rispettive opposte, mostrandole prima in forma semplificata con il pattino frenante che scivola sollevato sulla prima ruota.

Se si alterna una acid semplice e incrociata nello stesso verso si ottiene un passo di Style già conosciuto col nome «Strascicata», che a sua volta può essere alternato con il suo opposto.

Anche l’Acid in avanti si può alternare con la sua opposta, come mostra il video seguente.

8 – VALUTAZIONI DELLE SLIDES NELLE COMPETIZIONI

Il punteggio assegnato a una slide dai giudici nelle gare si basa su 4 parametri:

  • Livello tecnico di difficoltà
  • Distanza (spazio di frenata)
  • Controllo bilanciato del corpo
  • Stile di esecuzione

Il livello tecnico di difficoltà di una slide può variare da 1, per le frenate più semplici, fino a un massimo di 5.

In base a tale livello, le slides vengono suddivise come mostra la tabella (1) riportata nel seguito.

Tabella (1)

A ogni slide si da un punteggio in base al suo livello di difficoltà secondo la tabella (2).

Tabella (2)

Il punteggio assegnato alla distanza dipende dallo spazio che si percorre in frenata (che deve essere in ogni caso superiore a un metro affinchè la run sia ritenuta valida) e dal livello di difficoltà della slide eseguita, in base alla tabella (3).

Tale punteggio non può comunque essere superiore a 10.

Così, ad esempio, 2 metri percorsi in ern-sui incrociata (5° livello di difficoltà) o 5 metri in fast wheel (2° livello di difficoltà) equivalgono a 5 punti; 4 o più metri   in heel-heel eagle valgono 10 punti; 3 metri in cross parallel sono equivalenti a 4 metri in Mistrial two wheels, e così via.

Per quanto riguarda invece il controllo bilanciato del corpo, la valutazione si basa su come si muove l’atleta nel presentare la frenata. Il massimo punteggio che si può raggiungere è 5 nel caso in cui la slide si realizzi mantenendo il corpo stabile con movimenti armoniosi e scorrevoli.

Infine lo stile di esecuzione tiene conto dei movimenti coreografici preliminari con cui il rider presenta la slide. Anche per questo parametro si da un massimo di cinque punti.

Pertanto il massimo punteggio complessivo che si può ottenere è di 50 punti: 30 per la difficoltà tecnica, 10 per la distanza, 5 per il controllo del corpo e 5 per lo stile.

Dalla tabella (1) si può notare che le frenate del secondo e terzo tipo hanno coefficiente di difficoltà superiore alla maggior parte di quelle del primo tipo (fa eccezione la ern-sui) e ciò risulta abbastanza evidente in quanto scivolare su entrambi i pattini è più difficile che scivolare su uno solo appoggiando tutto il peso del corpo sull’altro, e, addirittura,   frenare con un solo pattino sul quale si appoggia anche tutto il peso del corpo è ancora più difficile.

Però, nell’ambito delle frenate del primo tipo, la tabella assegna a quasi tutte coefficiente di difficoltà 1, visto che le frenate più facili da imparare appartengono proprio a quel gruppo.

Vale invece la pena soffermarsi su queste slides, anche se più semplici di altre del 2° o 3° tipo, perché sono molto numerose e tutte di impostazione e quindi difficoltà diversa. Inoltre sono anche le prime frenate che un rider cerca di imparare per cui, in un’eventuale competizione tra principianti, se si realizzano solo slides del primo tipo, diventa importante distinguere ad esempio tra una Soul , una L o una Acid. D’altra parte tali frenate, pur essendo facili per un professionista, richiedono tecniche di approccio e tempi diversi in fase di apprendimento per cui devono essere valutate diversamente.

Una regola da seguire può essere quella di controllare in che verso scivola il pattino frenante rispetto a quello in cui viene inclinato sul piano d’appoggio. La difficoltà è minore o maggiore a seconda che tale pattino sia inclinato nello stesso verso in cui viene fatto strisciare o in verso opposto.

Facciamo un esempio: supponiamo che in una frenata del primo tipo il pattino portante sia il SX e quello frenante il DX. Se il pattino destro per frenare viene inclinato sul filo esterno, cioè alla sua destra, saranno più impegnative le frenate in cui viene fatto scivolare in verso opposto, cioè alla sua sinistra.

Ciò è mostrato nel video seguente.

Così risulta evidente che una Mistrial è più difficile di una L in quanto il pattino frenante, supponendo sempre che sia il DX, appoggiato sul filo esterno, nella Mistrial viene fatto scivolare alla sua sinistra, cioè in verso opposto a quello in cui viene inclinato, mentre nella L si sposta nello stesso verso. In pratica nella Mistrial il pattino frenante, per ottenere un rallentamento deve opporsi alla base di appoggio, mentre nella L si limita a essere trascinato.

Per gli stessi motivi una Power è più difficile di una T.

Infatti il pattino frenante, supponendo che in questo esempio sia il SX, è appoggiato in entrambe le slides sul filo interno, ma nella power striscia in verso opposto a quello in cui è inclinato, cioè alla sua sinistra.

Questo ragionamento fa capire anche perché la realizzazione di certe frenate non dipende dalla base di appoggio (asfalto o piano più o meno ruvido) su cui scivola il pattino frenante, mentre per altre è fondamentale che tale base sia abbastanza scivolosa in quanto, in caso contrario, può capitare che non si possano addirittura realizzare: se il pattino frenante si limita a essere trascinato, cioè scivola nel verso in cui è più inclinato, non ci sono problemi, mentre le difficoltà sorgono se deve scivolare opponendosi alla base di appoggio!

Infine, nel caso in cui   l’inclinazione del pattino frenante e il verso in cui striscia siano gli stessi in due frenate differenti, si può decidere quale sia più difficile tra le due frenate in base alla posizione che il corpo deve assumere nel farle.

Consideriamo ad esempio una frenata L e una T, realizzate usando il pattino DX come frenante.

Nella L il pattino DX è inclinato alla sua destra sul bordo esterno e scivola nello stesso verso, cioè ancora alla sua destra. Nella T il pattino DX invece è inclinato sul filo interno alla sua sinistra ma scivola ancora a sinistra, per cui, secondo quanto detto in precedenza,  le due frenate sono equivalenti, anche se la L   è più difficile  da imparare per la posizione che bisogna assumere.

9 – COME FRENARE IN DOWNHILL

Anche in downhill si può in teoria frenare in tantissimi modi, ma l’obiettivo che si vuole ottenere in questa disciplina quando si frena è rallentare e fermarsi nel minor tempo e spazio possibile, compatibilmente con la velocità a cui si inizia a frenare. Pertanto il numero di frenate, che in pratica si possono utilizzare a tale scopo, è abbastanza limitato. Non solo, ma i pattini da discesa hanno un carrello più lungo di quelli da freestyle con ruote di diametro maggiore e ospitano anche una ruota in più. Di conseguenza le versioni di certe frenate in wheeling, o addirittura two wheels, risultano impossibili da fare con un carrello a 5 ruote, oltre al fatto che non permetterebbero di ottenere di fermarsi in un tempo e spazio accettabili.

Si possono realizzare molte frenate del primo tipo nella loro versione base, cioè con il piede portante appoggiato al terreno su tutte e 4 o 5 ruote, come ad esempio la T, Soul, Mistrial e le varie versioni di Acid. La T in particolare si può fare a qualunque velocità e può servire quando si deve rallentare lievemente prima di affrontare un tornante. Le altre sono possibili solo a basse velocità, non oltre i 50km orari. Un esempio di esecuzione delle Acid in downhill è riportato nel video seguente:

Inline Downhill - Acid Slides.wmv

Ma le frenate più efficaci, cioè quelle che permettono di rallentare più velocemente, sono quelle in cui scivolano entrambi i pattini, cioè frenate del secondo tipo.

Di queste le più efficaci, e quindi più comunemente utilizzate, sono lo Spazzaneve (che non è stata menzionata quando si è parlato delle slides del 2° tipo), la Magic e la Derapata (Parallel) , che si possono realizzare a qualunque velocità … compatibilmente con l’abilità del rider!

SPAZZANEVE

La frenata in spazzaneve è molto efficace e abbastanza facile da imparare. Procedendo col corpo nella direzione del senso di marcia, si spingono le code dei pattini verso l’esterno inclinandoli sul filo interno in modo da disporli in antipapera. Lo scivolamento si effettua sul filo interno di entrambi i pattini applicando con continuità una forza sempre maggiore al diminuire della velocità.

Anche questa frenata si può fare a qualunque velocità, come la frenata a T, ma risulta più efficace in quanto nello spazzaneve si frena con entrambi i pattini.

Il vantaggio dello spazzaneve è che almeno un “filo” di ruote rimane sempre abbastanza freddo in quanto non viene sollecitato nello strisciamento dalla frenata, per cui mantiene un profilo adeguato che garantisce sempre una discreta tenuta in curva.

10 – LA REGINA DELLE FRENATE … LA DERAPATA (PARALLEL)

Inline slides - Parallel_1
GIUGNO 2014 ... Qualche derapata

Dopo aver raggiunto una discreta velocità pattinando, ci mettiamo a uovo con i pattini paralleli alla larghezza delle spalle (o anche leggermente meno se le ruote sono molto consumate) e le braccia tese in avanti, dopodiché ci rialziamo in modo continuo (cioè non nervosamente a scatto ) impostando una curva e caricando il peso del corpo quasi tutto sul pattino esterno alla curva.

In questo modo , quando ci siamo rialzati completamente, iniziamo a derapare lungo la retta tangente alla curva andando dritti. Quanto più si riduce lo spazio in cui curviamo e tanto più tendiamo ad andare dritti lungo la direzione iniziale in cui ci siamo piegati a uovo.

NOTA 1: E’ importante non rialzarsi mai a scatto dalla posizione a uovo, per quanto veloci riusciamo a piegarci in tale posizione.

NOTA 2: Le braccia devono essere più tese possibili in avanti quando ci mettiamo a uovo , quasi come se ci fosse qualcuno o qualcosa a cui aggrapparsi.

NOTA 3: quando ci mettiamo a uovo le gambe devono essere più piegate possibili e, nello scendere in tale posizione, dobbiamo sentire il peso del nostro corpo tutto sui piedi e quindi sui pattini, appoggiati al terreno sempre sul diametro massimo delle ruote. Quindi, se le ruote sono molto consumate, bisogna stare attenti che, scendendo, i pattini non si inclinino sul filo esterno o interno, ma rimangano sempre sul diametro massimo che solitamente è il diametro centrale.

NOTA 4: Esistono altre tecniche per fare la derapata, ad esempio senza scendere a uovo o comunque senza piegare troppo le gambe prima di impostarla, ma queste tecniche vanno bene solo in pianura o in pista. Infatti, su strade leggermente in discesa e soprattutto se cambia l’asfalto, è difficile che, facendo in questo modo, cioè non piegando troppo le gambe e non tendendo in avanti le braccia, la derapata risulti corretta già la prima volta che si prova; bisogna tentarla più volte, magari cadendo prima di riuscire a farla perfettamente.

Questo problema si può comunque risolvere inserendo una sottile piastra metallica, spessa qualche millimetro, tra il pattino e il carrello, in corrispondenza dell’ultima ruota: così, appena si inizia a piegare le gambe, il peso del corpo si sposta più facilmente in avanti sulla parte anteriore dei pattini e la derapata si può impostare prima di essere completamente a uovo.

Che durezza e diametro devono avere le ruote per derapare bene in discesa?

La durezza giusta è intorno all’85A, mentre riguardo le dimensioni bisogna sempre rispettare la regola che il diametro delle ruote sia minore di quello massimo consentito dal carrello sotto il quale vengono montate.
Ad esempio in un telaio 4 X 100 vanno bene ruote con diametro 95mm o 90mm. Sotto un carrello 5 X 90 la scelta migliore sono ruote da 84mm

La derapata riesce meglio usando pattini con telaio 4 X 100 o 5 X 90?

Inizialmente derapare con un telaio più lungo, come può essere quello di un 5 ruote, risulta difficile. Ma una volta imparato, si riesce a eseguire il trick a velocità molto maggiori, perché un telaio più lungo risulta più stabile quando deve scorrere di traverso.

Coloro che non sanno fare la derapata spesso si giustificano dicendo che tale trick comporta un consumo rapido ed eccessivo delle ruote e quindi è meglio evitarlo…… ma non è assolutamente così!

E’ vero che il consumo è rapido, soprattutto d’estate sotto il sole ad alte temperature, ma è anche vero che tale consumo non riduce con la stessa rapidità le prestazioni delle ruote, in particolare il raggiungimento di alte velocità.

Infatti la massima velocità che si ottiene con un treno di ruote dipende dal loro diametro massimo , che la derapata all’inizio non riduce in quanto si limita solamente a rendere il profilo delle ruote più appuntito, consumandole lateralmente.

Pertanto l’unico accorgimento è quello di stare più attenti in discesa: appoggiare i pattini sul diametro massimo delle ruote per avere alte velocità e curvare piegandosi meno e più lentamente in quanto lateralmente le ruote sono molto consumate.

Per un pattinatore esperto ruote con profilo molto affilato risultano più comode nei cambi di direzione e nel raggiungimento della massima velocità!

 

Per chi non fosse ancora soddisfatto e volesse saperne di più sulla derapata, può leggere, al seguente link derapata la relazione tecnica che ho preparato per i corsi di allenatore freestyle II livello organizzati dalla F.I.H.P. a Livorno nel Febbraio 2013.